Essere un artista significa anche vedere ciò che gli altri
non possono vedere, osservare la realtà con occhi diversi, trovare un senso ed
un significato anche in quello che ai più passa inosservato. “Niente è grande come le piccole cose”
sostiene Vincenzo Costantino, e in
questa frase è racchiusa la sua visione del mondo. Un uomo passeggia in maniera
distratta e assente, un altro cammina pensoso e viene disturbato dal puzzo di cavolfiore
che esce da una finestra al piano terra. Una donna intenta alle faccende domestiche
prepara da mangiare “per un uomo che
tornerà a casa probabilmente imbestiato dalla birra”. Un terzo uomo, il
poeta, “passeggia come se non avesse un
cazzo da fare e, incrociando la finestra, si ferma, guarda dentro, spinto dalla
curiosità e dalla fame di vita. Tira fuori un taccuino, riprende a passeggiare,
come se non avesse un cazzo da fare, e scrive…”. Il poeta è Cinaski, il bardo metropolitano, come lui ama definirsi, e Il terzo uomo è la poesia, anzi il brano che apre Smoke, un libro diventato disco, una
raccolta di scritti, alcuni inediti, altri già pubblicati, che qui rinascono e
acquistano una nuova dimensione. Accompagnate
e rivestite dalla musica, le parole, non più incasellate l’una dopo l’altra
sulla pagina, ora sono recitate sotto forma di canto poetico, in una modalità
che richiama la tradizione dei poeti trovatori. La poesia per Cinaski è materia viva, non si esurisce
nella scrittura, ma trae forza e sostentamento dalla lettura in pubblico. I suoi
reading non sono solo l’occasione per
ascoltare dal vivo le poesie lette
dall’autore, ma spesso sono veri e propri eventi musicali in cui il nostro ama confrontarsi
con i colleghi musicisti. Ricordiamo a
tal proposito gli spettacoli Mr. Pall
incontra Mr. Mall che lo vedevano salire su un ring ideale insieme al
sodale Vinicio Capossela e con lui incrociare
i guantoni, pardon le parole, in un botta e risposta davvero singolare tra
canzoni e poesie. Per chi quindi lo ha seguito negli anni ed ha ascoltato sul
nascere alcuni dei brani ora apparsi su Smoke,
il disco è, in un certo senso, il naturale punto d’arrivo della sua evoluzione
artistica. L’incursione, per usare le parole dello stesso autore, nel campo
altrui, quello cioè della musica, frequentata sempre molto da vicino, si rivela
una prova veramente ben riuscita.
Puoi leggere l'articolo completo a pagina 30 di Just Kids #3 (clicca qui per sfogliare la rivista)
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