“We both know it’s wrong
but we’re just dancers
we know this song
we know the answers
so we both sing
what we both know
and when the song is over
we go home”
La casa è il tema centrale dell’album, il ritorno, l’accettarsi per quello che si è e riconoscersi uomo, con tutti i quesiti irrisolti, i dubbi e le incertezze cui la vita ci pone di fronte. Segno di maturità e consapevolezza, frutto di crescita interiore, di una conquista ottenuta con la propria pelle. C’è ancora molto da imparare, siamo solo ballerini, conosciamo questa canzone, e allora cantiamola insieme e, quando la canzone avrà termine, torniamo al nido. Lasciamoci trasportare dall’amore, anche se sembra troppo reale per essere vero, anche se siamo impreparati e un po’ spaventati dalla sua forza. Non parliamo di lui come se fosse spezzato, non usiamo parole che non abbiamo mai pronunciato. Quando il tempo è veloce come una freccia, il trucco è riuscire a fermarsi e depositare i bagagli. Ti senti a casa, quella di tuo padre, di cui porti il nome, e speri che i tuoi figli facciano altrettanto. Qualcosa di vecchio deve finire, qualcosa di nuovo deve ricominciare. Il circolo della vita, il karma. Parlerai come tuo padre quando non sarà qui, sentirai la sua voce come la stai sentendo adesso. Nella tua casa a Montreal mi parlano anche i muri, quando mi guardo ad uno specchio, vedo entrambi. Un flusso di coscienza attraversa ogni brano. Le risposte che cerchiamo le abbiamo davanti agli occhi, bisogna solo accorgersene, con il cuore. E accettarle, semplicemente.
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