domenica 26 gennaio 2014

Eric Bibb - Jericho Road (2013 - Dixiefrog)




























La notte prima di morire, Martin Luther King ci ha esortato a seguire l’esempio del Buon Samaritano, lasciando in eredità una regola di vita che ciascuno di noi dovrebbe far propria: “Nessuno può salvarsi senza prima salvare gli altri”.  Le parole del reverendo, ricordate nella bella nota introduttiva, la parabola evangelica che le ha ispirate, il senso profondo di generosità e fratellanza che trasmettono, sono il fertile terreno di coltura da cui è nato Jericho Road, l’ultimo lavoro del chitarrista newyorkese, culmine di un processo creativo “che ha richiesto molte lune” per realizzarsi.
Afroamericano di nascita, Eric Bibb è cittadino del mondo per vocazione! Infatti questo signore dai modi gentili ancora giovanissimo si è traferito in Europa, per stabilirsi prima a Parigi e poi ad Helsinki, dove attualmente vive. La sua lunga e invidiabile carriera copre quattro decadi e i frequenti tour che ha instancabilmente intrapreso gli hanno permesso di entrare in contatto con le più disparate culture e di acquisire una visione delle vicende umane aperta e scevra di pregiudizi. Il milieu culturale in cui si è formato è quello di una famiglia di musicisti: il padre era un cantante di musical attivo nella scena folk dei primi anni ’60, lo zio nientedimeno che John Lewis, il pianista e compositore fondatore del Modern Jazz Quartet, il padrino l’attore e attivista Paul Robeson, mentre tra gli amici di famiglia spiccavano i nomi di Pete Seeger e Odetta. Narra un aneddoto che l’undicenne Eric potè addirittura beneficiare dei consigli di un certo Bob Dylan riguardo la tecnica chitarristica. Cresciuto in un simile ambiente, era perciò naturale che Bibb sviluppasse un amore incondizionato per la musica delle radici, in particolare per il blues, diventando nel corso degli anni uno dei principali esponenti della generazione che ha fatto da ponte tra i grandi bluesman formatisi prima della guerra e i nostri giorni, raccogliendo la sfida di traghettarlo verso il futuro. La sua musica perciò, pur mantenedo ben salde le radici nella tradizione, sa essere innovativa e accogliere al suo interno i suoni e i sapori della world music, del jazz e del soul in uno squisito intreccio di contaminazioni che la rendono decisamente moderna e accativante.

L’estrema sintesi di un percorso artistico sviluppatosi lungo l’arco di ben trentacinque album, giunge quindi a piena maturazione in Jericho Road, un’opera colta, raffinata ed elegante, pregevole nelle sue molteplici sfaccettaure, che racconta un artista ai vertici della produzione musicale contemporanea, latore di un messaggio positivo che, unito alle sue intrinseche qualità musicali, affascina e tocca il cuore!



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Tracklist:


Drinkin’ Gourd
Freedom Train
Let the Mothers Step Up
Have a Heart
The Right Thing
Death Row Blues
Can’t Please Everybody
The Lord’s Work
With My Maker I Am One
They Know
She Got Mine
Good Like You
One Day At a Time
Bonus tracks:
Now
Nanibali