mercoledì 22 maggio 2013

Paolo Preite - I wanna hold your hands



















Paolo Preite è un cantautore romano, classe 1985, che compone musica da quando aveva 15 anni. Il suo è un talento genuino, cresciuto costruendo, per usare le sue parole, la sua grande casa della musica mattone dopo mattone. Parlando di se, racconta che è stata proprio la musica a sceglierlo e lui non ha potuto fare a meno di seguirla. Anzi, oramai è diventata una necessità, come l’aria per respirare.
Quella di questo ragazzo è una storia fortunata, perché il suo talento è stato riconosciuto da subito e, nonostante la giovane età, vanta collaborazioni con artisti di assoluto rilievo. Attualmente sta lavorando alla realizzazione dell’album d’esordio Don’t stop dreaming, che è in preparazione assieme a due big della musica internazionale quali Fernando Saunders, il celebre bassista noto per la ventennale carriera al fianco di Lou Reed, Eric Clapton, Jimmy Page e Joe Cocker e Kenny Aronoff, uno dei migliori batteristi in circolazione che abbiamo conosciuto insieme a John Mellencamp, Bob Seger, John Fogerty e Smashing Pumpkins. Racconta Preite di aver conosciuto Saunders tre anni fa Roma. Lui aveva appena concluso un tour con Lou Reed e aveva tenuto una serata in proprio al Big Mama. Finito il concerto, Paolo, con l’entusiasmo e l’incoscienza dell’età, riesce a parlare con l’artista, a consegnarli alcuni demo e, dopo una lunga serie di contatti, a convincerlo a produrre il suo album. Lo stesso con Aronoff, che incontra durante un concerto con Steve Lukather. I due si conosco già, avendo il batterista visto i suoi brani su Youtube e aver scambiato con lui parecchie email. Gioco facile quindi convincerlo a partecipare al disco insieme a Saunders. Per Preite sarà certamente la realizzazione di un sogno e il premio per l’impegno e la dedizione profusi nel tempo.
Anticipa l’uscita dell’album il singolo I wanna hold your hands, il biglietto da visita di Preite che ci regala un assaggio di quanto potremo ascoltare in futuro. Cominciamo così a conoscere la musica di Paolo che alla vena melodica del pop più raffinato sa unire, grazie anche alla presenza di Aronoff e Saunders, un forte influsso folk rock. Il brano suona fresco ed originale e mette in risalto la bella voce di Preite che canta con molta espressività.
Delle sue canzoni Preite dice che toccano una grande varietà di argomenti e sono caratterizzate dalla presenza di sensazioni e immagini molto diverse, curate in ogni minima sfumatura. Il suo intento è quello di rendere veri i sentimenti e di far scoppiare una complicità intima con l’ambiente circostante. Per ora conosciamo solo questo brano,  godiamoci quindi il video, nella convinzione che, se questo è l’inizio, il seguito non potrà essere altro che positivo. Paolo Preite è sicuramente un giovane da seguire con attenzione convinti che ci stia riservando delle belle sorprese!


Paolo Preite : Lead Vocals, Acoustic Guitar, Harmonica
Fernando Saunders:Bass, Electric Guitar, Backing Vocals
Kenny Aronoff : Drums & Percussion


martedì 21 maggio 2013

Campetty - Nuoto Dorsale





















Presenti sulla scena musicale italiana già da una decina d'anni, i fratelli Fabio e Michele Campetti hanno all'attivo cinque dischi, tre in inglese a nome Edwood (“Like a movement” del 2004, “Punk music during the sleep” del 2007, “Godspeed” del 2010) e due in italiano a nome Intercity (“Grand piano” del 2009 e “Yuhu” del 2012). 


Ora ritornano con un nuovo disco, questa volta a nome Campetty. Il prossimo 31 maggio uscirà infatti "La raccolta dei singoli" per Orso Polare Dischi, che è già possibile scaricare gratuitamente dal loro sito insieme agli altri album degli Edwood e degli Intercity.

Il video in questione è tratto da "Nuoto Dorsale", primo singolo estratto dall'album. Il regista Paul Mellory (uno dei componenti del gruppo) ha stipato la band in un ascensore ed ha girato il filmato...

I Campetty sono Fabio e Michele Campetti insieme a Paolo Mellory Comini e Gian Nicola Maccarinelli.




Numero6 feat. Colapesce - Un Mare





















E' appena uscito il nuovo singolo dei Numero6, terzo estratto da Dio c'è, ultimo lavoro del gruppo uscito lo scorso ottobre, brano che vede la partecipazione di Lorenzo Urcillo alias Colapesce alla voce.
Gabriele Colasanti alla regia ha realizzato un bel video, ironico e sognante, che sottolinea il pop raffinato della band. 


guardo indietro e non fa male
ritornare ricordare
guardo fuori e vedo un mare
tutto ancora da nuotare


Un mare è in download gratuito sul profilo bandcamp del gruppo al link:

http://unmare.bandcamp.com/track/numero6-con-colapesce-un-mare


Numero6 sono:

Michele Mezzala Bitossi: voci, chitarre, arrangiamenti
Andrea Calcagno e Pietro Bosio: basso
Federico Lagomarsino: batteria, percussioni
Tristan Martinelli: chitarre, bassi, pianoforti, arrangiamenti, cori
Stefano Piccardo: chitarre, cori


lunedì 20 maggio 2013

Luca Milani - Silence Of This Town


On A Saturday Night
Silence Of This Town
Lost For Rock 'N' Roll
Demons Inside
Second Chance
In The Wind
Dog In The Fog
Party Dress
Dust & Wind
Bar At The End f The Wold





Il prossimo 24 settembre uscirà Lost for rock'n'roll il nuovo album del rocker milanese Luca Milani.
Il disco, che si preannuncia molto interessante, è anticipato dal primo singolo Silence of this town da cui Carlo Lancini (membro dei Mojo Filter, giusto per intendersi) ha tratto questo bel video per Outbreaks Arts.
Milani ha già due lavori alle spalle, l'EP d'esordio Scars and Tattoos del 2009 e Sin Train, il suo primo album da solista uscito nel 2011.
Sin Train è stato uno dei dischi italiani più belli di questi ultimi tempi e questo nuovo singolo prosegue sulla stessa linea. Gli amanti del rock blue-collar più genuino sono avvisati...






giovedì 9 maggio 2013

Ho visto il futuro del rock 'n' roll...

Bruce Springsteen
[Harvard Square Theater - Cambridge, MA - May 9, 1974]


[photo © Barry Schneier]
Per Bruce Springsteen questa è stata una data veramente importante perché si è verificato un evento chiave che influenzerà tutta la sua carriera futura.
Il 9 maggio del 1974 Bruce e la E Street Band facevano da "gruppo spalla" per Bonnie Riatt che tenne un concerto a Cambridge. Tutto normale, direte voi, solo che il pubblico capovolse le sorti della serata. Springsteen tenne un concerto talmente intenso che, finito il set della Riatt, il pubblico lo volle di nuovo sul palco chiedendo a gran voce che continuasse ad esibirsi.
Tra il pubblico era presente tale John Landau, allora giornalista, successivamente manager e amico di Bruce, che rimase folgorato dallo spettacolo offerto dal giovane musicista del New Jersey.
Nella cronaca che pochi giorni dopo pubblicò su un giornale di Boston, Landau scrisse quella che sarebbe divenuta una frase storica:

"Giovedì scorso, all'Harvard Square Thaetre, ho visto brillarmi davanti agli occhi i miei trascorsi rock 'n' roll. E ho visto qualcos'altro. HO VISTO IL FUTURO DEL ROCK AND ROLL E IL SUO NOME E' BRUCE SPRINGSTEEN. In una sera in cui avevo bisogno di sentirmi giovane, lui mi ha fatto sentire come se ascoltassi musica per la prima volta."

giovedì 2 maggio 2013

Rusted Pearls And The Fancy Free - Roadsigns (Autoprodotto - 2012)


Free
Roadsigns and white lines
Chilly girl
Home
Rusted pearls
Precious











La vecchia scuola del rock continua a mantenere intatto il suo fascino anche per le nuove leve di musicisti che ad essa si riferiscono come punto di riferimento e guida spirituale. La lezione di Alman Brothers, Lynyrd Skynyrd fino ai più recenti Black Crowes non è passata inosservata nel profondo nord-est, alla periferia estrema dell’impero, la terra d’origine dei già affermati W.I.N.D., il power-trio  da una decina d’anni paladino italiano dell’hard blues. Questa volta a raccogliere il testimone sono i Rusted Pearls & The Fancy Free, la band di quattro ragazzi di Udine che da qui gettano un ponte ideale verso il profondo sud degli States. Dario Snidaro (chitarra e voce), Andrea Mauro (chitarra), Massimo Mattiussi (batteria) e Marco Fabro (basso) hanno nel cuore il sothern rock,  quell’affascinante miscela di rock, blues e soul coniugata con la laziness caratteristica delle terre bagnate dal Mississippi.

Il biglietto da visita del quartetto è Roadsigns, un EP di sei tracce che suona grezzo ed energico come fosse registrato dal vivo. I primi due brani, Free e Roadsigns and white lines dicono già tutto tutto degli intenti del gruppo, tempi veloci e chitarre in resta, dure il giusto che si intrecciano solo. Chilly girl  ammorbidisce i toni verso una rock ballad dalle tendenze melodiche introdotta da un arpeggio di chitarra e accompagnata dal piano di Alberto Pezzetta. Home rialza il tasso energetico con una forte carica elettrica a sottolineare il riuscito refrain. Chiudono il disco i due episodi migliori, Rusted pearls, una ballatona che trasuda spirito southern da tuti i pori, a cominciare dalla voce roca e indolende di Snidaro per arrivare alle chitarre distorte che accendono con grinta il finale, e Precious, con l’hammond di Pezzetta e le backing vocals di Sarah Del Medico ad arricchire il sound e a trasformare il brano in una corsa avvincente lungo le strade percorse dai già citati Black Crowes.

I Rusted Pearls partono con il piede giusto, il loro esordio possiede le caratteristiche necessarie per attirare l’attenzione di quanti credono ancora nel rock sanguigno e stradaiolo che senza troppi fronzoli va dritto al bersaglio. Sono giovani ed hanno l’attitudine giusta verso un genere intramontabile. Se questo è solo l’inizio, possiamo ben sperare nel futuro di questi ragazzi. Intanto Roadsigns ha fissato le coordinate di un percorso che, visti i presupposti, ci auguriamo continui spedito verso nuovi traguardi. 

Articolo pubblicato a pag. 58 di Just Kids #6 (clicca qui per sfogliare la rivista)