sabato 19 gennaio 2013

John Hiatt - Mystic Pinball (New West Records - 2012)



We’re alright now
Bite marks
It all comes back someday
Wood Chipper
My business
I just don’t know what to say
I know how to lose you
You’re all the reason I need
One of them damn days
No wicked grin
Give it up
Blues can’t even find me



Con consumato mestiere, negli ultimi tempi addirittura con cadenza annuale, John Hiatt continua a pubblicare album di buon livello, senza particolari cadute di tono e sempre piacevoli all’ascolto. Certamente gli ultimi lavori non aggiungono niente di nuovo a quanto già sappiamo dell’artista, ma che importa? Ciò che conta è constatare che è ancora in gran forma e, soprattutto, che ha ancora voglia di spendere energie con l’entusiasmo della prima volta. Del resto non sarebbe nemmeno lecito aspettarsi di più da un autore di sessant’anni suonati, è proprio il caso di dirlo, sulle scene dai primi anni ’70 con ben ventitrè dischi all’attivo. Lui il capolavoro lo ha già scritto nel 1987, quel Bring the family da ricordare come un momento magico e irripetibile, che nemmeno la reunion dei Little Village ha saputo replicare, una pietra miliare nella sua carriera, cui, volenti o nolenti, si è sempre spinti a paragonare ogni lavoro successivo. Le opere pregevoli non sono mai mancate, si pensi ad esempio a Perfectly good guitar, a Crossing muddy waters e a Master of disaster, inciso insieme a quasi tutti i North Mississippi All Stars di Luther Dickinson. Insomma si è sempre dimostrato all’altezza della propria fama e anche nei momenti minori è sempre stato possibile trovare due o tre pezzi superiori alla media. 






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