martedì 18 giugno 2013

Vintage Trouble - Pelvis Pusher

photo © Peter McCabe


























Vintage Trouble sono una band americana nata Los Angeles nel 2010 quando Ty Taylor (vocal) e Nalle Colt (guitar) si sono uniti al batterista Richard Danielson e al bassista Rick Barrio Dill. Entrati nel Bomb Shelter Studio, registrano in soli tre giorni del materiale che avrebbe dovuto essere un demo e finisce invece per diventare il loro primo album "The Bomb Shelter Sessions". Il disco è un successo e raggiunge in breve tempo le classifiche di vendita sia in America che in Inghilterra. La loro partecipazione allo spettacolo televisivo "Later... with Jools Holland" risulta una delle migliori performance dell'anno. Segue un esplosivo tour europeo che sancisce definitivamente la fama del gruppo. Lo showcase al SXSW di Austin, Tx viene definito da paste Magazine il quarto miglior set appena dietro a The Jesus and Mary Chain, Jack White and Bruce Springsteen. Attivissimi dal vivo, nei prossimi due mesi faranno da supporto al tour degli Who e apriranno il concerto dei Rolling Stones ad Hyde Park.
Unite rythm & blues e rock'n'roll, immaginate James Browne che canta con i Led Zeppelin e avrete un'idea del sound dei Vintage Trouble che, con Otis Redding nel cuore, unisce all'energia del rock il groove della musica soul in una miscela irresistibile.

"Pelvis Pusher" è il nuovissimo video diretto da Jason Ensler tratto da "The Bomb Shelter Sessions".






Questa invece è la performance esplosiva che i Vintage Trouble hanno tenuto il 19 aprile 2011 nello spettacolo televisivo "Later... with Jools Holland"


lunedì 17 giugno 2013

Daniele Tenca - Live al Circolone di Legnano - 22 Marzo 2013


Il palco del Circolone di Legnano è ormai diventato una meta ambita, un polo d’attrazione per artisti e appassionati che qui si incontrano in una delle poche isole felici in cui è ancora possibile assistere a spettacoli di qualità. La scena rock indipendente, soprattutto quella che trova oltre oceano i propri modelli di riferimento, sta vivendo un periodo decisamente positivo e, pur tra le mille difficoltà incontrate nel proporre un certo tipo di musica in Italia, continua a crescere e a raccogliere molti consensi. Il ciclo Americana, il fiore all’occhiello del Circolone, giunto alla seconda edizione, ha portato a Legnano alcune tra le migliori band di questo circuito virtuoso. Solo per citare qualche nome, ricordiamo con piacere le serate trascorse in compagnia di Cheap Wine, Miami & The Groovers, Rusties, Lowlands, un elenco incompleto ma esaustivo per indicare la qualità della proposta. Va quindi un plauso e un ringraziamento a chi, con un pizzico di follia (sempre necessaria) ha saputo organizzare al meglio questi eventi.

Ultimi ad aver infiammato le assi del palco legnanese sono stati Daniele Tenca e la sua Working Class Band, sbarcati in città per presentare Wake up Nation, il recentissimo importante lavoro del musicista milanese. Sulle pagine di Mescalina ne abbiamo già parlato diffusamente, preme comunque sottolineare la bellezza di una prova assai convincente che testimonia la crescita artistica di un autentico campione del rock nostrano. Il suo grido alla nazione è un deciso passo in avanti compiuto nella direzione di una sapiente miscela di blues e roots rock, che trova nell’energica autencità della proposta l’esito migliore. Va poi aggiunto che un peso importante nell’economia del disco è costituito dalla notevole capacità di scrittura, estrinsecata nella denuncia sociale dei testi, quanto mai efficaci nell’affrontare temi di scottante attualità.


Era lecito aspettarsi una grande serata, e così è stato. Gli appassionati presenti hanno potuto assitere ad uno dei più bei concerti tenuti dalla Working Class Band, uno show intenso e trascinante, durato più di due ore, che ha amplificato a tutto tondo le qualità dei lavori in studio. Proposti dal vivo, i brani di Wake up Nation hanno guadagnato ulteriore energia, così come i pezzi più vecchi del repertorio hanno goduto di nuovi arrangiamenti in cui si è sprigionata tutta la bravura dei compagni di viaggio di Tenca.

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domenica 2 giugno 2013

Giorgieness - Noianess (EP Autoprodotto - 2013)


Sai Parlare
Magari Sta Sera
Lampadari
Brividi / Lividi













Noianess è l'ep d'esordio di un giovane trio di Morbegno (Sondrio), i Giorgieness, nati nel giugno 2011 da un'idea di Giorgia D'Eraclea. Giorgie (da qui una parte del nome della band) è una giovanissima autrice che decide, dopo qualche esperienza in altre band, di cominciare a comporre i propri brani in italiano, un modo più diretto rispetto all'inglese iniziale. Con la sua chitarra a tracolla gira i locali della Valtellina fino a quando non apre una data dei Manetti! (band comasca dedita a un indie-rock di taglio psichedelico). In lei scatta qualcosa, la veste di cantautrice le va stretta e sente l'esigenza di un sound più solido e rumoroso. Ha inizio così la collaborazione con Andrea De Poi (batteria) con il quale arrangia i quattro brani che faranno parte dell'ep d'esordio. Sarà proprio Andrea Maglia (Manetti! e Tre Allegri Ragazzi Morti) a produrre il disco, registrato al Morbid Sound Studio di Milano insieme a Samuele Franceschini (basso) che entra in pianta stabile nel gruppo. Dicevamo del nome del gruppo: è la fusione di Giorgie e del cognome del fondatore dei Social Distorsion, Mike Ness, che la dice lunga sull'attitudine del trio.

All'ascolto Noianess rivela un sound interessante in cui l'urgenza espressiva dei testi, diretti e immediati nella fotografia di attimi personali, si unisce alla grinta della voce della D'Eraclea, il tratto distintivo di un'opera di impatto molto deciso. I quattro brani scorrono veloci, senza incertezze, tra ritmi incalzanti e chitarre dal piglio energico, che mischiano nella giusta dose melodia e indole rock. Se vogliamo dare una preferenza, questa va sicuramente a Lampadari, il brano che più degli altri mette in luce le capacità di autrice di Giorgie.

Registrato in soli quattro giorni, il disco è ben suonato e trova il giusto equilibrio tra melodia e rumore. Il gruppo è stato aiutato in studio da Brian Burger alle tastiere, lo stesso Andrea Maglia al basso e Luca Radelli alle seconde chitarre. 

I Giorgieness si presentano quindi con un esordio graffiante e sincero, un inizio positivo, testimone di una realtà emergente che ha tutti i numeri per far parlare di se. 

Noianess è scaricabile in download dal BandCamp del gruppo e a breve sarà disponibile il video di Sai parlare, in arrivo nelle prossime settimane.