giovedì 24 ottobre 2013

Robbie Fulks - Gone Away Backward (Bloodshot Records / IRD - 2013)

                                        














I'll Trade You Money For Wine
Where I Fell
Long I Ride
That's Where I'm From
When You Get To The Bottom
Snake Chapman's Tune
Imogene
Pacific Slope
Sometimes The Grass Is Really Greener
Guess I Got It Wrong
The Many Disguises Of God
Rose Of The Summer




“Se non puoi dire che sono un contadino, allora guardami più da vicino, ce l’ho nel profondo del mio sangue. Vengo da un posto che non posso più chiamare casa, dove il tempo scorre più lento.”  E’ questa l’amara considerazione di uomo che, raggiunto il successo, rimpiange di aver tradito le sue origini e, mentre guarda i figli crescere, constata il divario tra la modernità e suoi valori vecchio stampo. La storia è descritta in punta di penna, con pochi, precisi dettagli, come solo i grandi narratori sanno fare, e si sviluppa nei toni agresti di una ispirata ballata acustica, emotivamente intensa, in cui la nostalgia ha il sopravvento, evocata da una linea melodica a tratti struggente, e chitarra, mandolino e fiddle accompagnano la voce tenorile dal forte accento nasale a dirci che il cuore si trova dalle parti degli Appalachi. Una decisa svolta nel segno della tradizione, alla ricerca dell’America rurale più vera e profonda dove la vita è fatta di strade polverose e lavoro duro. That’s where I’m from è in un certo senso il manifesto dell’ultimo lavoro di Robbie Fulks, uno dei personaggi più originali della scena alt-country, noto per la sua caustica ironia e il disprezzo per l’industria musicale.

Gone away backward, titolo quanto mai esplicativo, segna il ritorno alla Bloodshot Records, l’etichetta che incise i suoi primi dischi, e alla collaborazione con Steve Albini, altro personaggio atipico, un produttore che non vuole essere considerato tale, ma semplicemente un recording engineer (per inciso è degna di nota la sua lettera d’intenti inviata ai Nirvana, scritta prima di produrre In Utero). I due appartengono a mondi lontani, country e punk rock hanno davvero pochi punti in comune, ma se pensiamo all’atteggiamento ribelle e anticonformista di Hank Williams (If you’ve ever heard Hank Williams sing, then brother, you know the whole blessed thing  canta Fulks nel brano sopracitato) allora qualche punto d’incontro lo troviamo. Di certo Albini, che ha esperienza da vendere, è riuscito a catturare con acume la peculiarità di questa musica riproducendo, tramite un’ottima registrazione, l’atmosfera di autenticità di un genere vissuto con rigore e credibilità. 
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lunedì 7 ottobre 2013

Luca Milani - Lost For Rock 'n' Roll (Martiné Records - 2013)

On a Saturday night
Silence of this town
Lost for rock’n’roll
Demons inside
Second chance
In the wind
Dog in the fog
Party dress
Dust and wind
Bar at the end of the world







C’è chi ha ancora la forza di gridare nel silenzio ottuso della città, mentre le automobili passano veloci nel vento estivo, e chi invece ascolta uno show alla radio e lascia che il mondo, distratto, continui la sua corsa. I sogni non si sono definitivamente spezzati, passata la tempesta, un altro sabato sera attende chi ancora sa trasformare il sangue in musica. La fede nel rock’n’roll e nella sua forza salvifica offrirà un rifugio a quanti, nonostante tutto, continuano a credere e lottare, pur muovendosi tra le rovine di vite spese nella ricerca di un posto migliore. Temi non nuovi certo, ma, in fondo, cosa cerchiamo nel rock se non la certezza che la fiamma resti sempre accesa, che ci sia sempre una band in giro che non si fermerà mai e mai dirà la parola fine?

Luca Milani tutto questo lo sa bene e mette insieme un solido disco di energico rock’n’roll, una lama affilata che certo non mancherà di colpirvi dritta al cuore. Lost for rock’n’roll dice già molto nel titolo, lasciando subito intuire cosa potersi aspettare dalle dieci tracce che lo compongono. Il rocker milanese giunge alla seconda prova solista (senza considerare l’EP d’esordio Scars and Tattoos) dopo Sin Train che un paio d’anni fa aveva raccolto molti consensi e critiche positive, svelando un artista dalle notevoli potenzialità. Se a quel disco si poteva imputare una certa eterogeneità, il prezzo spesso pagato da un’opera prima, ora va segnalata [...]