mercoledì 20 giugno 2012

Warren Haynes Band - Live At The Moody Theater


Esattamente un anno fa l’uscita di Man In Motion  aveva segnato una svolta nella produzione di Warren Haynes che, allontanandosi sia dal power-rock granitico dei Gov’T Mule che dal tipico suono targato Allman Brothers, si era lasciato ispirare dalla passione giovanile per il R&B di marca Stax, stemperando in abbondanti dosi di soul il rock-blues caratteristico del suo stile. Il risultato è stato uno splendido disco in cui il chitarrista, attorniato da una solida sezione ritmica di estrazione funky, i fiati dei Grooveline Horns e il sassofono free di Ron Holloway, ha dato prova di grande bravura nell’ampliare l’orizzonte della propria musica, battendo territori per lui ancora inesplorati. L’esecuzione  dal vivo di questo materiale è ancora più entusiasmante, infatti in questa dimensione, a lui particolarmente congeniale, Haynes offre il meglio di sé dando libero sfogo alla creatività nello sfoderare tutta la sua strabiliante abilità strumentale. La testimonianza diretta di tutto ciò è Live At The Moody Theater che ci da la possibilità di godere dell’intero concerto tenuto lo scorso novembre ad Austin (Tx) dalla Warren Haynes Band. La confezione, peraltro molto bella, corredata da alcune splendide fotografie che ritraggono il nostro finalmente sorridente, racchiude due cd ed un dvd per oltre tre ore di musica che faranno gioire occhi ed orecchie di tutti gli appassionati. 

domenica 10 giugno 2012

Bruce Springsteen - Stadio San Siro - Milano 7 Giugno 2012


ALCUNE RIFLESSIONI SUL CONCERTO DELLA VITA




Commentare a caldo quanto avvenuto a Milano, prima tappa italiana della tournée, senza farti prendere dall’entusiasmo, con l’adrenalina a mille, stremato e ancora in balia delle fortissime emozioni provate, è un’impresa quasi impossibile. Ti rendi conto che se anche vorresti essere il più obbiettivo possibile, non puoi analizzarlo razionalmente ed è difficile affidare alle parole il racconto di ciò che hai vissuto e che ti è rimasto dentro senza l’uso indiscriminato di una lunga serie di superlativi. Quando hai la fortuna di imbatterti in serate come questa, in cui in realtà non si è tenuto semplicemente un concerto rock ma un vero e proprio rito sacro, celebrato con tanto di officiante e adepti in delirio, riesci solo a dire di aver assistito ad un evento unico e irripetibile,  il cui ricordo indelebile ti accompagnerà per tutto il resto della vita.
Quello di San Siro è stato uno show folgorante, una festa che sembrava non avere fine, 3h40’ di musica ininterrotta , senza una pausa, un lunghissimo singolo encore composto da 33 canzoni che Bruce ha suonato con grinta ed energia senza pari, come se fosse l’ultima occasione rimasta per evocare lo spirito e infiammare l’anima dei suoi fans. Alcuni momenti sono stati magici, come l’intensissima Jack Of All Trades o quando si è seduto al piano e ha intonato le note di The Promise regalandoci una delle sue storie più belle e noi siamo rimasti tutti senza fiato, rapiti da un’interpretazione straordinaria. 

mercoledì 6 giugno 2012

Sakee Sed - A Piedi Nubi


L’esordio di un paio d’anni fa di Alle Basi Della Roncola ci aveva stupito e impressionato per la miscela sgangherata di elementi vintage che dalla provincia bergamasca proiettava i Sakee Sed in quell’immaginario saloon dove si incrociano country, blues e folk e un pianista honky-tonk  in preda all’alcool racconta le sue storie stralunate. Un disco dall’impianto sonoro decisamente particolare, dove la roots-music di derivazione americana si sposa al cantautorato italiano e i testi surreali e straniti completano il quadro un po’ folle dell’opera. Il sound elettrico e allucinato, a tratti sperimentale, dell’EP Bacco, pubblicato nel 2011, segna già un mutamento di rotta, ma è con A Piedi Nubi, appena pubblicato, che la svolta è decisiva. Il duo bergamasco abbandona infatti il pianoforte Howard e tutti gli strumenti acustici usati nel primo disco per lanciarsi in un rock tirato e psichedelico (da loro definito pshyco-pop) i cui ricercati passaggi strumentali infarciti di Rhodes e Farfisa e l’uso particolare della voce ricordano il progressive e le sue sperimentazioni elettroniche. Una scelta sicuramente coraggiosa che testimonia il passo in avanti compiuto da Marco Ghezzi e Gianluca Perucchini alla ricerca di soluzioni sonore originali all’interno del movimento indie italiano.





domenica 3 giugno 2012

The Weight - Tributo italiano a Levon Helm



Il 19 aprile scorso dopo una lunga lotta contro il cancro, muore il grande Levon Helm, compianto membro della Band, una delle personalità più importanti del mondo del rock che con la sua voce, oltre che con il suo drumming, ha reso immortali capolavori come  The Weight o The Night They Drove Old Dixie Down.


Appresa la notizia, un gruppo di musicisti italiani rende omaggio alla sua memoria con un tributo, una cover collettiva che coinvolge quanti hanno voluto eseguire dal vivo proprio The Weight e hanno spedito la registrazione a Riccardo Maccabruni, ideatore del progetto. 
L'iniziativa è davvero lodevole e ci permette di vedere in azione alcuni tra i migliori musicisti italiani che con grande cuore danno un'interpretazione molto sentita e intensa della canzone.
Ecco, in ordine sparso, Chemako, Matt Waldon, Cesare Carugi, Fabrizio Poggi (insieme a un forse inconsapevole Greg Trooper), Marcello Bettaglio con lo stesso Riccardo Maccabruni, Francesco Piu e Double Whiskey. Inoltre, mentre leggerete i titoli di coda, potrete ascoltare la bella versione della Down Town Blues Band
Complimenti quindi a tutti i partecipanti che con questo bel video ci permettono di ricordare al meglio il mitico Levon!


Link al progetto:


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