venerdì 5 luglio 2013

W.I.N.D. - Temporary Happiness (Artesuono - 2013)


Temporary Happiness
Sun Shines Through The Rain
More than Myself
Dreaming My Life Away
Social Paranoia
Waiting For Next Friday
Stand For Your Brother
The First Day Of The Rest Of My Life
The Lonely Place Inside
Born To Ride
In The Winter Time



I nostri progenitori latini ritenevano che nel nome di una persona fosse contenuto il presagio del suo destino. Nomen omen dicevano e, nel caso degli W.I.N.D., tale locuzione sembra calzare a pennello. Una possibile interpretazione dell’acronimo (titolo anche del loro penultimo album) è walkin’ in a new direction, camminare in una nuova direzione, perciò l’idea di movimento, di ricerca di nuove possibilità espressive per il prorio linguaggio musicale è insita nel nome stesso della band. Ci eravamo lasciati tre anni fa con quello che, fino ad allora, rappresentava giustamente il punto più alto della loro carriera e che, con il senno di poi, conteneva in nuce alcune delle soluzioni che sarebbero poi state adottate in Temporary Happiness, il nuovissimo lavoro che stiamo per presentarvi.

 

Fabio Drusin (basso e voce), Anthony Basso (chitarra e voce) e Silver Bassi (batteria) sono una delle formazioni più solide e longeve (la prima line-up risale al 1998, presente il solo Drusin) del panorama italiano, una delle poche che ha collezionato collaborazioni eccellenti e che può vantare una lunga esperienza dal vivo fatta di concerti e tournée in tutta Europa con artisti di fama internazionale, basti ricordare i tour con il compianto Gary Moore, con il bluesman Alvin Youngblood Hart, quello con il tastierista Johnny Neel (nei credits di Seven Turns dei rinati Allman Brothers) e le comparsate con il grandissimo Warren Haynes e i suoi Gov’t Mule. Come per questi ultimi, il piatto forte del gruppo è l’hard blues, declinato con grande rigore alla luce di un’attitudine live che trova nella jam il linguaggio preferito e si esprime, anche in studio, in lunghe improvvisazioni in cui la fulgida creatività dell’ensemble spicca il volo. Se fino ad ora è stato facile paragonarli proprio ai Gov’t Mule, con una semplicità di catalogazione che correva il rischio di diventare sempre più scomoda, adesso gli W.I.N.D. si sono affrancati del tutto da quest’ombra ingombrante e si sono ritagliati uno spazio riconoscibile e autonomo. Certo, con la band americana hanno una forte affinità elettiva e condividono lo stesso tipo di formazione, ma adesso nella loro musica c’è di più, molto di più.
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foto © Alessandro Laporta



foto © Alessandro Laporta









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