Devo ammettere di non essere mai stato un appassionato di
geografia e di non aver mai provato alcun interesse in aridi elenchi di numeri
e capitali. Così purtroppo mi è stata insegnata a scuola e di certo mi è
mancato l’insegnante giusto che sapesse coinvolgermi in una materia che può
invece rivelarsi interessante. Le occasioni per rimediare però si presentano
inaspettate, come Harpway 61, il
nuovo album di Fabrizio Poggi. Vi
starete domandando: cosa c’entra la geografia con un disco di blues? Invece
c’entra, perché i titoli dei quattordici brani sono i nomi di altrettante città
americane che hanno visto nascere o affermarsi i migliori armonicisti blues in
circolazione. D’obbligo il riferimento alla famosa Highway 61, l’autostrada che unisce New Orleans a Chicago,
conosciuta dagli appassionati come Blues
Highway, così chiamata perché segna le tappe iniziali del percorso intrapreso
dai musicisti neri durante il viaggio che dal delta del Mississippi li ha
portati verso il nord. La Harpway 61
è quindi la nuova autostrada del blues, dedicata all’armonica e ai suoi eroi;
non resta che partire e seguire le indicazioni del navigatore, un Fabrizio
Poggi particolarmente ispirato che ci guida con grande talento lungo un
tragitto davvero emozionante.
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