domenica 10 giugno 2012

Bruce Springsteen - Stadio San Siro - Milano 7 Giugno 2012


ALCUNE RIFLESSIONI SUL CONCERTO DELLA VITA




Commentare a caldo quanto avvenuto a Milano, prima tappa italiana della tournée, senza farti prendere dall’entusiasmo, con l’adrenalina a mille, stremato e ancora in balia delle fortissime emozioni provate, è un’impresa quasi impossibile. Ti rendi conto che se anche vorresti essere il più obbiettivo possibile, non puoi analizzarlo razionalmente ed è difficile affidare alle parole il racconto di ciò che hai vissuto e che ti è rimasto dentro senza l’uso indiscriminato di una lunga serie di superlativi. Quando hai la fortuna di imbatterti in serate come questa, in cui in realtà non si è tenuto semplicemente un concerto rock ma un vero e proprio rito sacro, celebrato con tanto di officiante e adepti in delirio, riesci solo a dire di aver assistito ad un evento unico e irripetibile,  il cui ricordo indelebile ti accompagnerà per tutto il resto della vita.
Quello di San Siro è stato uno show folgorante, una festa che sembrava non avere fine, 3h40’ di musica ininterrotta , senza una pausa, un lunghissimo singolo encore composto da 33 canzoni che Bruce ha suonato con grinta ed energia senza pari, come se fosse l’ultima occasione rimasta per evocare lo spirito e infiammare l’anima dei suoi fans. Alcuni momenti sono stati magici, come l’intensissima Jack Of All Trades o quando si è seduto al piano e ha intonato le note di The Promise regalandoci una delle sue storie più belle e noi siamo rimasti tutti senza fiato, rapiti da un’interpretazione straordinaria. 

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