L’esordio di un paio d’anni fa di Alle Basi Della Roncola ci aveva stupito e impressionato per la
miscela sgangherata di elementi vintage che dalla provincia bergamasca
proiettava i Sakee Sed in
quell’immaginario saloon dove si incrociano country, blues e folk e un pianista
honky-tonk in preda all’alcool racconta le sue storie
stralunate. Un disco dall’impianto sonoro decisamente particolare, dove la roots-music di derivazione americana si
sposa al cantautorato italiano e i testi surreali e straniti completano il
quadro un po’ folle dell’opera. Il sound elettrico e allucinato, a tratti
sperimentale, dell’EP Bacco,
pubblicato nel 2011, segna già un mutamento di rotta, ma è con A Piedi Nubi, appena pubblicato, che la
svolta è decisiva. Il duo bergamasco abbandona infatti il pianoforte Howard e
tutti gli strumenti acustici usati nel primo disco per lanciarsi in un rock
tirato e psichedelico (da loro definito pshyco-pop)
i cui ricercati passaggi strumentali infarciti di Rhodes e Farfisa e l’uso particolare
della voce ricordano il progressive e
le sue sperimentazioni elettroniche. Una scelta sicuramente coraggiosa che testimonia
il passo in avanti compiuto da Marco
Ghezzi e Gianluca Perucchini
alla ricerca di soluzioni sonore originali all’interno del movimento indie italiano.
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