sabato 21 maggio 2011

Fabrizio Poggi & Chicken Mambo - Spirit & Freedom



Nella quarta di copertina del suo bel libro "Angeli perduti del Mississippi", Fabrizio Poggi cita una frase trovata incisa sul muro di un negozio di dischi: "Chi non ama il blues ha un buco nell'anima".
Al primo ascolto di Spirit & Freedom mi è tornata in mente, perché l’album è apparso subito una dichiarazione d'amore. Potrà sembrare banale parlando di un artista che da decenni mastica il blues e ha diviso il palcoscenico con alcuni dei più grandi nomi della scena internazionale; ma per fare un disco così, questa musica bisogna davvero amarla, viverla nel profondo e avere una grande passione e competenza in materia. Amore per il blues, ma non solo, perché nelle diciassette tracce che compongono il disco, Poggi accompagna l’ascoltatore, insieme ai suoi fidati Chicken Mambo, all’interno dello sterminato songbook americano, selezionando traditional, gospel, spiritual e songwriting d’autore. La scelta, spiega nelle note introduttive, è caduta sui brani  che più hanno segnato la sua evoluzione musicale e che più gli hanno "accarezzato l'anima". Il disco non è quindi solamente “di” blues, ma i territori esplorati sono diversi e gli orizzonti più ampi. Oltre alle cover un ottimo brano scritto da Fabrizio in ricordo di un amico scomparso, con cui condivideva la stessa passione bruciante per la musica.
Spirit & Freedom è un signor disco, il suo capolavoro! Non capita spesso di ascoltare dischi del genere! E’ un oscar alla carriera, per la sua bellezza, il suo messaggio, il rispetto dimostrato dai tanti illustri ospiti che hanno partecipato alla sua realizzazione. Fabrizio ha chiamato ad aiutarlo molti musicisti che ha amato e che ha il privilegio di chiamare amici. Il tutto sorretto dagli ottimi Chicken Mambo, che suonano alla grande e con cui gli ospiti si integrano alla perfezione senza che nessuno prevalga sull’insieme, anzi, tutti contribuiscono alla pari. Il suono del disco è molto bello, prodotto ottimamente, in complesso molto naturale. Insomma è il disco della maturità.
Si parte con "I'm on my way (to freedom land)", bellissimo traditional in cui la voce di Fabrizio è accompagnata niente meno che dai Blind Boys of Alabama, forse il miglior coro gospel esistente, e da Charlie Musselwhite, autentico monumento dell'armonica blues; egregi nell'accompagnamento i Chicken Mambo, belli i ricami alla chitarra di Maurizio Fassino.
Non c'è tempo per riprendersi dall'emozione che poche note di piano introducono "I shall be released", uno dei più bei brani mai scritti da Dylan, qui interpretato quasi sussurrandolo: la voce pacata di Fabrizio si alterna allo stupendo assolo di Marco "Phyton" Fecchio, eccellente alla slide, e al prezioso intervento all'Hammond di Stefano Intelisano. Magistrale interpretazione che dà una luce nuova alla canzone, superando a pieni voti il confronto con quelle dei Basement Tapes e della Band.
Altri ospiti illustri per il traditional "Stayed on Freedom": Guy Davis all'armonica, Augie Mayers all'organo e uno stupendo Texas Hill Country Gospel Choir. Emozionante l'alternarsi di armonica, cori e chitarre e il cambio di tempo a metà brano, splendida atmosfera gospel speziata da un pizzico di tex-mex!
L'emozione non finisce perché, senza soluzione di continuità, si passa al Leonard Cohen di "Halleluja" di cui viene interpretato il solo ritornello: due minuti meravigliosi, con un grande  Stefano Intelisano all'Hammond, mescolato due voci bellissime femminili che Fabrizio ci ha portato dal coro di una chiesa di Austin.
Con "In my hour of darkness" si passa a un bel brano di Gram Parsons, mai dimenticato artista che ci ha lasciati troppo presto. Qui l'ospite illustre è Mickey Raphael, armonicista di Willie Nelson. Un bel fingerpicking di Gianfranco Sala alla chitarra apre il brano, entra  la bella voce di Fabrizio accompagnato in sottofondo da quella, altrettanto bella, di Erica Opizzi e poi parte l'armonica di Raphael per un'atmosfera folk ed intimista molto ben riuscita.
Ritorniamo in territorio gospel con "I heard the angels singin'" del mitico Reverend Gary Davis, grande chitarrista e maestro per generazioni di bluesmen. Qui Fabrizio ospita un suo grande amico, niente meno che il grande Garth Hudson della Band e sua moglie Maud. L'inconfondibile organo di Hudson fa da contraltare alle voci di Fabrizio e a quella di un altro illustre ospite, Eric Bibb, grande interprete del blues contemporaneo.
Con “They killed him” passiamo a Kris Kristoferson e siamo ai vertici del songwriting. Intensa interpretazione, con la voce di Fabrizio sorretta ottimamente da Erica Opizzi e Betti Verri e la sua armonica che si fonde con l’hammond di Intelisano.
“Jesus called me in Heaven” è il toccante brano scritto da Poggi in ricordo di un suo amico scomparso. Struggente melodia affidata all’armonica intessuta dal violoncello di Brian Standefer.
“Spiritual” è un pezzo scritto da Josh Haden, figlio di Charlie, interpretato anche da Jonnhy Cash nel fondamentale Unchained, artista che, citando Fabrizio, “era un uomo di blues anche quando suonava country”. Bellissima ballad dove spicca la voce di Debbie Walton che interpereta ottimamente il testo. Da sentire l’armonica supportata dal grandissimo hammond di Intelisano!
Emozionante Nora Guthrie che legge “My peace”, una poesia del padre Woody, poesia che introduce alla perfezione “Jesus Christ” sempre di Guthrie. Ottimi i  Chicken Mambo che danno del brano, interpretato anche da Dylan, un taglio molto personale.
“Mr. Bojangles” di Jerry Jeff Walker è uno dei pezzi più riusciti del disco. La canzone e bella di suo e in molti l’hanno suonata, ma l’interpretazione di Poggi non teme confronti. Qui Fabrizio è affiancato dalla voce struggente e meravigliosa di Tish Hinojosa, straordinaria artista texana. Grandi ricami di Maurizio Fassino all’acustica, un sempre ottimo hammond e l’armonica che sfuma nel finale. Uno di quei brani che fanno venire gli occhi lucidi!
Torniamo al gospel con “We shall not be moved” con i Chicken Mambo ai massimi livelli! Grandi la slide di Gianfranco Sala, l’armonica e le stupende backing vocals su cui emerge Betti Verri.
“He was a friend of mine” è un altro famoso traditional interperetato in maniera corale da Fabrizio e altre cinque voci. Slide, violino e fisarmonica in sottofondo, danno un taglio malinconico a un brano spruzzato di gospel.
“Heaven stood still” di Willy DeVille è ai vertici del disco. Emozionante, ancora una volta l’armonica di Fabrizio accompagnata niente meno che dal grandissimo Flaco Jimenez all’accordion e la voce di Erica Opizzi in sottofondo. Da brivido, il Paradiso si ferma davvero!
Superlativa l’interpretazione di “Live forever” di Billy Joe Shaver, in duetto proprio con l’autore e Debbi Walton alle backing vocals!
Ultimo brano “Glory Glory”, splendido spiritual in cui ancora il Texas Hill Country Gospel Mass Choir supporta la voce di Guy Davis e l’accordion di Augie Mayers.
Sono passati in un lampo questi oltre settanta minuti di musica, in un continuo alternarsi di emozioni fino alle parole finali, gridate da Martin Luther King, “We want to be free” che chiudono il disco.
Per finire, un accenno all’eccellente confezione del disco, molto bella e curata fin nei minimi particolari. Interessantissimo il libretto dove Fabrizio, che oltre ad essere un bravissimo musicista è anche un ottimo affabulatore, introduce ogni singolo brano, raccontando una storia, un aneddoto o un ricordo.
Impossibile quindi resistere dal continuare a farci accarezzare l’anima.
Spirit & Freedom, un luogo dell’anima!
Grazie Fabrizio per averci accompagnato in questo viaggio!

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